Lara apre il suo primo studio, fa la psicologa, come suo padre. Arreda il nuovo spazio con i suoi mobili che le fanno fare un toccante viaggio nelle emozioni.
L’ultimo scatolone sembrava pesare più degli altri. Ancora un gradino. Ecco, fatto. Il trasloco nel nuovo ufficio è finito. Lara si asciuga la fronte, un po’ sudata, e guarda soddisfatta quella grande stanza ancora tutta da sistemare, ma che molto presto diventerà il suo primo vero studio. Comincia ad aprire gli scatoloni più piccoli, e tra fermacarte di design, penne e quaderni, ritrova la sua vecchia laurea, arrotolata come una pergamena che custodisce un segreto prezioso. Si è laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, ormai troppi anni fa per ricordare quanti esattamente. Eppure sembra ieri.
Fin da bambina aveva sognato di fare la psicologa, voleva seguire le orme del padre che, ogni giorno, la faceva entrare per qualche minuto nel suo studio. “Qui cerco di aiutare le persone”, le spiegava con dolcezza. E Lara sognava ad occhi aperti di diventare proprio come lui un giorno.
Oggi, forse, è arrivato quel giorno. Dopo anni di tirocini e praticantato, Lara può finalmente appendere la targa con il suo nome fuori dalla porta. Uno studio tutto suo, come quello di suo padre, e non solo nel cuore. Il nuovo ufficio, infatti, sarà arredato con i mobili di suo padre. “Lui avrebbe voluto così”, pensa malinconica Lara che, da quando il padre è scomparso, ha un leggero velo di tristezza negli occhi. Ma non si dà per vinta, quello mai. Aveva promesso a se stessa e a lui che avrebbe aperto il suo studio e oggi stava accadendo per davvero.
Purtroppo non è riuscita a recuperare tutti i mobili e i complementi d’arredo dello studio di suo padre, ma una cosa è certa: per nulla al mondo avrebbe rinunciato alla poltrona in pelle bianca. Era la SUA poltrona. Quella su cui lui si era seduto per anni ad ascoltare le persone che aiutava nel percorso di comprensione di se stesse. Era una poltrona molto elegante, comodissima. Il tocco della pelle morbida sotto le dita la rilassa. Chiude un attimo gli occhi: Lara rivede se stessa da piccola, seduta su quella poltrona bianca e immacolata, mentre aspetta che il papà le dia un nuovo libro da sfogliare per la sua indomabile curiosità. “Attenta a non sporcare la poltrona”, si raccomandava lui.
Poltrona Clarissa Bontempi Casa, struttura in acciaio cromato, seduta e schienale in Pelle Premium bianco.
Lara sorride, riaprendo gli occhi. È proprio rimasta com’era, non sembra sia passato un giorno. La pelle bianchissima è ancora perfettamente intatta, liscia e profumata.
Toglie tutto il cellophane che l’avvolge e la sistema vicino alla finestra, ampia e luminosa che illumina la stanza con il calore tiepido di quel primo pomeriggio autunnale.
Mentre si allontana di qualche passo per poterla ammirare sotto la luce, Lara inciampa nello spigolo della libreria e per poco non fa cadere un’ampolla di vetro. “Eccola qui la preziosa libreria di papà”. È una libreria di design, molto leggera, ma davvero robusta. I ripiani che separano le montagne di libri – di psicologia, filosofia, arte, architettura – sono tutti diversi tra loro. “Papà era proprio un creativo”, ricorda lei. Aveva scelto di personalizzare la libreria con ripiani in cuoio, alternati a ripiani in cristallo e legno. Lara non avrebbe mai potuto non averla nel suo studio.
Libreria Lexington Bontempi Casa, struttura in acciaio laccato argento naturale, ripiani in legno impiallacciato rovere naturale e SuperCemento ghiaccio.
Per un attimo si mette a sfogliare quei libri che il padre aveva collezionato per anni. Sapevano di storia, odoravano di passato e di conoscenza. Era una cosa che l’affascinava da sempre, il profumo delle pagine dei libri. Certo, aveva anche lei un’iPad e un portatile, ma la sensazione di sfogliare un libro e riporlo nella libreria sarebbe stata unica per sempre, ne era sicura.
Dopo aver dato una spolverata alla madia, al piccolo tavolino e alle sedie, Lara si siede un momento allo scrittoio. “Era qui che papà teneva le sue agende per gli appunti”. Apre il cassetto segreto, che si trova sotto al ripiano. Il blocknotes con la copertina nera e la sua penna in argento con le iniziali sono ancora lì. Lara si commuove. Accende la lampada sopra la scrivania e accarezza quel piccolo diario, che per professionalità e rispetto decide di non aprire e non leggere mai. Probabilmente tra quelle pagine ingiallite dal tempo erano scritti ancora i segreti di molte persone che avevano avuto la fortuna di conoscere suo padre. Era un uomo molto solare e positivo, metteva i suoi pazienti di buon umore. Da piccola si era sempre chiesta se sarebbe mai stata capace di non farsi contagiare dalle paure e dalle insicurezze. Come lui, che le sembrava così forte e sicuro. Nel tempo, una volta diventata adulta, aveva scoperto anche il lato umano e dolcemente fragile di suo padre. E lo aveva amato ancora di più, in modo più consapevole. Forse non era un vero super eroe, era una semplice persona, che amava il suo lavoro e la sua famiglia. Ed era così che voleva essere anche Lara.
Scrittoio Secret Bontempi Casa, struttura in acciaio laccato argento naturale, fascia esterna rivestita in cuoio blu indaco, piano in legno impiallacciato rovere naturale e anta a ribalta in SuperMarmo Arabescato lucido.
Dopo aver riposto il quaderno nel cassetto segreto a cui apparteneva, Lara continua ad aprire scatoloni, aggiungere libri alla libreria, spolvera qualche oggetto di antiquariato et voilà. Per oggi può andar bene. “Tornerò domani”, pensa soddisfatta. Prende il cappotto appoggiato all’appendiabiti all’ingresso. Anche quello è un pezzo di suo padre.
Appendiabiti Alga Bontempi Casa, struttura in acciaio laccato sabbia con ganci orientabili.
Prima di uscire ricorda il suo vecchio cappello appeso proprio lì, tutti i giorni per così tanti anni. Da oggi vi avrebbe appeso i suoi cappelli, le sue sciarpe e le sue giacche maschili – anche quelle ereditate da un padre che aveva amato molto. “Eh sì, papà sarebbe proprio fiero di me”.
La porta si chiude, ma per Lara è un futuro che si apre.