Ascoltare i nostri pensieri, dedicandoci al lavoro e alle nostre passioni seduti sulla nostra sedia preferita, è ciò di cui abbiamo bisogno
Un nuovo anno è appena iniziato, e la luce del mattino in queste giornate che si stanno pian piano allungando sembra invitarci ad accoglierlo con ottimismo e voglia di fare.
Un raggio di sole filtra attraverso le persiane e accarezza il viso di Adele che, un attimo prima che suoni la sveglia, apre gli occhi e si gode gli ultimi momenti di riposo prima di alzarsi dal letto. Professoressa di lettere in pensione, ha amato molto il suo lavoro e ha sempre coltivato una smisurata passione per i romanzi d’avventura e le storie di viaggi, ma anche per l’arte e il bello in generale. Chi fa visita a casa sua lo capisce subito: basta guardare la libreria nel soggiorno, dal design originale e moderno, con i ripiani in acciaio laccato carichi di libri ben ordinati a cui si alternano vasi, cornici e altri oggetti collezionati negli anni.
Nella stanza accanto, si sta svegliando suo figlio Alessandro. Come lei, possiede una certa vena creativa e un grande amore per le parole. Già da ragazzino scriveva storie e racconti fantasiosi con cui intratteneva gli amici e ora, finita l’università, ha iniziato a lavorare come giornalista per un quotidiano locale. Il trillo della sveglia lo fa sobbalzare: stava sognando di attraversare un bosco alla ricerca di un magico tesoro, facendosi largo tra i rami di alberi rigogliosi. Abbandonato il mondo dei sogni, fa un bel respiro ed è pronto a iniziare la giornata. Prima tappa la cucina, dove prepara un buon caffè, yogurt e frutta fresca per colazione.
Adele raccoglie la vestaglia appoggiata alla sedia accanto al letto e raggiunge Alessandro in cucina. “Se c’è un lato positivo in questi nuovi ritmi di vita – pensa tra sé e sé – è poter fare colazione con calma, insieme”. Seduti sugli sgabelli intorno alla penisola, si lasciano cullare dal morbido schienale imbottito chiacchierando del più e del meno. In quel momento tutto per loro, si raccontano pensieri e programmi per la giornata, si scambiano consigli e qualche battuta. “Oggi ho una consegna importante, speriamo vada bene” dice il ragazzo, facendo girare la seduta a destra e sinistra come quando era piccolo per stemperare l’emozione. “Ma certo che andrà bene, ci hai lavorato tanto” lo rassicura la madre.
Sempre piena di vita e di interessi, Adele ha trovato mille modi per riempire le sue giornate. Una passeggiata nel parco per osservare la bellezza della natura, i mercatini dell’antiquariato dove trovare nuove idee per la sua casa, o semplicemente una tazza di te con le amiche. E poi, è sempre felice di tornare a casa per dedicarsi alla pittura, una passione per cui non aveva mai trovato abbastanza tempo prima d’ora. Lo studio che una volta era dedicato al lavoro ora è uno spazio creativo, con un nuovo tavolo dal piano in SuperCeramica – “così non temo di macchiarlo!” – e una graziosa sedia rivestita in color mattone, le cui forme morbide e accoglienti le hanno trasmesso buonumore fin dal primo sguardo. Seduta lì tra tempere e pennelli, lascia fluire l’ispirazione e mentre dipinge riesce finalmente ad ascoltare i suoi pensieri.
Per Alessandro, invece, sarà una giornata di lavoro… senza uscire di casa. Ormai si è abituato allo smart working, ed ha allestito una postazione ben organizzata per scrivere e portare avanti la sua attività. Lo scrittoio con il pc portatile, l’agenda e qualche libro da cui prendere ispirazione, una bella foto e la finestra da cui si vede il giardino sono diventati il suo nuovo ufficio. Certo un po’ gli mancano le chiacchiere alla macchinetta del caffè con i colleghi, ma come si sta comodi sulla sedia imbottita che ha scelto! “È valsa proprio la pena di comprarla nuova” pensa ogni sera quando spegne il computer.
Se per pranzo spesso preferisce mangiare qualcosa al volo senza staccarsi troppo dallo schermo, a fine giornata Alessandro non rinuncia a sedersi a tavola con mamma Adele e i suoi manicaretti. È il momento per tirare le somme e rilassarsi un po’ insieme. “Avevi ragione, sai, mamma? L’articolo è piaciuto pure al direttore del giornale!”.